Atti 17:11
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Elyon
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Dom Nov 26, 2017 8:14 pm
26 Ora sorse una carestia nel paese, oltre alla prima carestia che era accaduta ai giorni di Abraamo, così che Isacco si diresse da Abimelec, re dei filistei, a Gherar.  Quindi Geova gli apparve e disse: “Non scendere in Egitto. Risiedi nel paese che io ti designo.  Risiedi come forestiero in questo paese, e io sarò con te e ti benedirò, perché a te e al tuo seme darò tutti questi paesi, e certamente eseguirò la dichiarazione giurata che giurai ad Abraamo tuo padre:  ‘E certamente moltiplicherò il tuo seme come le stelle dei cieli e darò al tuo seme tutti questi paesi;e per mezzo del tuo seme tutte le nazioni della terra certamente si benediranno’,  per il fatto che Abraamo ascoltò la mia voce e continuò a osservare i suoi obblighi verso di me, i miei comandi, i miei statuti e le mie leggi”.  Isacco dimorava dunque a Gherar. E gli uomini del luogo continuarono a domandare riguardo a sua moglie, ed egli diceva: “È mia sorella”. Poiché aveva paura di dire: “Mia moglie”, affinché, come egli disse, “gli uomini del luogo non mi uccidano a causa di Rebecca”, perché essa era di aspetto attraente.  Avvenne dunque che mentre i suoi giorni là si prolungavano Abimelec, re dei filistei, guardava fuori della finestra e osservava, e c’era Isacco che si divertiva con Rebecca sua moglie.  Subito Abimelec chiamò Isacco e disse: “Ebbene, essa è senz’altro tua moglie! Perché dunque hai detto: ‘È mia sorella’?” Allora Isacco gli disse: “L’ho detto per non morire a causa di lei”.10  Ma Abimelec continuò: “Che cos’è questo che ci hai fatto?Ancora un po’ e certamente qualcuno del popolo sarebbe giaciuto con tua moglie, e avresti recato la colpa su di noi!” 11  Quindi Abimelec comandò a tutto il popolo, dicendo: “Chiunque tocchi quest’uomo e sua moglie sarà sicuramente messo a morte!”12  Isacco cominciò poi a seminare in quel paese, e quell’anno raccoglieva fino a cento misure per una, giacché Geova lo benediceva. 13  Di conseguenza l’uomo divenne grande e andò sempre più progredendo e ingrandendosi finché divenne molto grande. 14  Ed ebbe greggi di pecore e mandrie di bovini e una grande servitù, tanto che i filistei lo invidiavano.15  In quanto a tutti i pozzi che i servitori di suo padre avevano scavato ai giorni di Abraamo suo padre, questi i filistei li turarono e li riempivano di terra asciutta. 16  Infine Abimelec disse a Isacco: “Va via dal nostro vicinato, perché sei divenuto molto più forte di noi”. 17  Isacco dunque se ne andò via di là e si accampò nella valle del torrente di Gherar e vi prese dimora. 18  E Isacco scavava di nuovo i pozzi d’acqua che avevano scavato ai giorni di Abraamo suo padre ma che i filistei avevano turato dopo la morte di Abraamo; e riprese a chiamarli con i loro nomi, secondo i nomi con i quali li aveva chiamati suo padre.19  E i servitori di Isacco continuarono a scavare nella valle del torrente e vi trovarono quindi un pozzo d’acqua viva. 20  E i pastori di Gherar si misero a litigare con i pastori di Isacco,dicendo: “L’acqua è nostra!” Perciò diede al pozzo il nome di Esec, perché avevano conteso con lui. 21  E scavavano un altro pozzo, e si misero a litigare anche per questo. Perciò gli mise nome Sitna. 22  Poi andò via di là e scavò un altro pozzo, ma per esso non litigarono. Perciò gli mise nome Reobot e disse: “Perché ora Geova ci ha dato ampio spazio e ci ha resi fecondi sulla terra”.23  Di là salì quindi a Beer-Seba. 24  E Geova gli appariva quella notte e diceva: “Io sono l’Iddio di Abraamo tuo padre.Non temere, perché sono con te, e certamente ti benedirò e moltiplicherò il tuo seme a motivo di Abraamo mio servitore”.25  Pertanto edificò lì un altare e invocò il nome di Geova e vi piantò la sua tenda, e i servitori di Isacco vi scavarono un pozzo.26  Abimelec venne poi a lui da Gherar con Auzat suo amico intimo e Ficol capo del suo esercito. 27  A ciò Isacco disse loro: “Perché siete venuti da me, visto che proprio voi mi avete odiato e mi avete mandato via dal vostro vicinato?” 28  A ciò dissero: “Abbiamo indubbiamente visto che Geova ha mostrato d’essere con te. Perciò abbiamo detto: ‘Si faccia, ti preghiamo, un giuramento di obbligo fra noi, fra noi e te, e concludiamo un patto con te,29  che non farai nulla di male verso di noi proprio come noi non ti abbiamo toccato e proprio come ti abbiamo fatto solo del bene in quanto ti abbiamo mandato via in pace. Tu sei ora il benedetto di Geova’”. 30  Quindi fece loro un banchetto e mangiarono e bevvero. 31  La mattina dopo si alzarono di buon’ora e si fecero l’un l’altro dichiarazioni giurate. Dopo ciò Isacco li mandò via ed essi partirono da lui in pace.32  Ora avvenne quel giorno che i servitori di Isacco venivano e gli riferivano riguardo al pozzo che avevano scavato e gli dicevano: “Abbiamo trovato l’acqua!” 33  Perciò gli mise nome Siba. Per questo il nome della città è Beer-Seba, fino a questo giorno.34  Ed Esaù giunse all’età di quarant’anni. Quindi prese in moglie Giuditta figlia di Beeri l’ittita e anche Basemat figlia di Elon l’ittita. 35  Ed esse furono fonte di amarezza di spirito per Isacco e Rebecca.
 
27 Ora avvenne che quando Isacco era vecchio e i suoi occhi erano troppo offuscati per vedere, chiamò Esaù suo figlio maggiore e gli disse: “Figlio mio!” al che egli disse a lui: “Eccomi!”  E proseguì, dicendo: “Ecco, ora, io sono divenuto vecchio. Non conosco il giorno della mia morte.  Così, adesso prendi, ti prego, i tuoi arnesi, la tua faretra e il tuo arco, ed esci nel campo e cacciami della selvaggina.  Quindi fammi un piatto gustoso come piace a me e portamelo e, ah, fammi mangiare, perché la mia anima ti benedica prima che io muoia”. Comunque, Rebecca ascoltava mentre Isacco parlava a Esaù suo figlio. Ed Esaù uscì nel campo per prendere della cacciagione e portarla.  E Rebecca disse a Giacobbe suo figlio: “Ecco, ho appena udito tuo padre parlare a tuo fratello Esaù, dicendo:  ‘Portami della cacciagione e fammi un piatto gustoso e, ah, fammi mangiare, perché ti benedica dinanzi a Geova prima della mia morte’.  E ora, figlio mio, ascolta la mia voce in ciò che ti comando.  Va, ti prego, al branco e prendimi di là due capretti buoni, perché io ne faccia un piatto gustoso per tuo padre come piace a lui. 10  Quindi tu lo devi portare a tuo padre ed egli lo deve mangiare, affinché ti benedica prima della sua morte”.11  E Giacobbe diceva a Rebecca sua madre: “Ma Esaù mio fratello è peloso e io sono di pelle liscia. 12  E se mio padre mi tasta? Quindi certamente diverrò ai suoi occhi come uno che schernisce, e certamente attirerò sopra di me una maledizione e non una benedizione”. 13  A ciò sua madre gli disse: “La maledizione riservata a te ricada su di me, figlio mio. Solo ascolta la mia voce e va, prendime[li]
[size]”.[/size] 14  Pertanto egli andò e [li]
[size] prese e [/size][li]
[size] portò a sua madre, e sua madre fece un piatto gustoso come piaceva a suo padre.[/size] 15  Rebecca prese poi le vesti di Esaù suo figlio maggiore, le più desiderabili che erano presso di lei nella casa, e le fece indossare a Giacobbe suo figlio minore.16  E gli mise le pelli dei capretti sulle mani e sulla parte senza peli del collo. 17  Quindi diede in mano a Giacobbe suo figlio il piatto gustoso e il pane che essa aveva fatto.18  Egli venne dunque da suo padre e disse: “Padre mio!” al che disse: “Eccomi! Chi sei tu, figlio mio?” 19  E Giacobbe proseguì, dicendo a suo padre: “Sono Esaù tuo primogenito. Ho fatto proprio come mi hai parlato. Levati, ti prego. Mettiti a sedere e mangia della mia cacciagione, perché la tua anima mi benedica”. 20  Allora Isacco disse a suo figlio: “Come mai hai fatto così presto a trovarla, figlio mio?” A sua volta disse: “Perché Geova, il tuo Dio, me l’ha fatta venire incontro”. 21  Quindi Isacco disse a Giacobbe: “Accostati, ti prego, perché io ti tasti, figlio mio, per sapere se sei realmente mio figlio Esaù o no”. 22  Giacobbe si accostò dunque a suo padre Isacco, ed egli lo tastava, dopo di che disse: “La voce è la voce di Giacobbe, ma le mani sono le mani di Esaù”. 23  E non lo riconobbe, perché le sue mani erano pelose come le mani di Esaù suo fratello. Perciò lo benedisse.24  Dopo ciò disse: “Tu sei realmente mio figlio Esaù?” al che disse: “Sono io”. 25  Quindi disse: “Porgimela perché io mangi della cacciagione di mio figlio, affinché la mia anima ti benedica”. Allora gliela porse ed egli mangiava, e gli portò del vino e beveva. 26  Quindi Isacco suo padre gli disse: “Accostati, ti prego, e baciami, figlio mio”. 27  Si accostò dunque e lo baciò, e poté sentire l’odore delle sue vesti. E lo benediceva, dicendo:“Vedi, l’odore di mio figlio è come l’odore del campo che Geova ha benedetto. 28  E il [vero] Dio ti dia le rugiade dei cieli e i fertili suoli della terra e abbondanza di grano e vino nuovo.29  Ti servano i popoli e si inchinino davanti a te i gruppi nazionali. Divieni padrone sui tuoi fratelli e i figli di tua madre si inchinino davanti a te. Maledetto sia ciascuno di quelli che ti maledicono e benedetto sia ciascuno di quelli che ti benedicono”.30  Ora avvenne subito dopo che Isacco ebbe finito di benedire Giacobbe, sì, in realtà avvenne quando Giacobbe era appena uscito d’innanzi alla faccia di Isacco suo padre, che Esaù suo fratello tornò dalla sua caccia. 31  E anche lui si mise a fare un piatto gustoso. Quindi lo portò a suo padre e disse a suo padre: “Si levi mio padre e mangi della cacciagione di suo figlio, perché la tua anima mi benedica”. 32  A ciò Isacco suo padre gli disse: “Chi sei tu?” al che disse: “Sono tuo figlio, il tuo primogenito, Esaù”. 33  E Isacco era scosso da gran tremore in misura estrema, e quindi disse: “Chi, dunque, ha cacciato della cacciagione e me l’ha portata, così che ho mangiato di ogni cosa prima che tu venissi e l’ho benedetto? E benedetto diverrà!”34  Udendo le parole di suo padre, Esaù gridava in maniera estremamente alta e amara e diceva a suo padre: “Benedici me, sì, anche me, padre mio!” 35  Ma egli proseguì, dicendo: “Tuo fratello è venuto con l’inganno per ottenere la benedizione riservata a te”. 36  A ciò disse: “Non è per questo che si chiama col nome di Giacobbe, in quanto mi avrebbe soppiantato queste due volte? Ha già preso la mia primogenitura, ed ecco, questa volta ha preso la mia benedizione!” Quindi aggiunse: “Non hai riservato una benedizione per me?” 37  Ma rispondendo a Esaù, Isacco continuò: “Ecco, l’ho costituito padrone su di te, e gli ho dato tutti i suoi fratelli come servitori, e ho concesso a suo sostegno grano e vino nuovo, e dov’è alcuna cosa che io possa fare per te, figlio mio?”38  Quindi Esaù disse a suo padre: “Hai una sola benedizione, padre mio? Benedici me, sì, anche me, padre mio!” A ciò Esaù alzò la voce e proruppe in lacrime. 39  Allora, rispondendo, Isacco suo padre gli disse:“Ecco, la tua dimora si troverà lontano dai fertili suoli della terra, e lontano dalla rugiada dei cieli di sopra. 40  E vivrai della tua spada, e servirai tuo fratello. Ma certamente accadrà che, quando diverrai irrequieto, in realtà scuoterai il suo giogo dal tuo collo”.41  Comunque, Esaù nutriva animosità verso Giacobbe a causa della benedizione con la quale suo padre l’aveva benedetto, ed Esaù diceva in cuor suo: “I giorni del periodo di lutto per mio padre si avvicinano. Dopo ciò ucciderò Giacobbe mio fratello”.42  Quando le parole di Esaù suo figlio maggiore furono riferite a Rebecca, essa mandò subito a chiamare Giacobbe suo figlio minore e gli disse: “Ecco, Esaù tuo fratello si conforta all’idea di ucciderti. 43  Ora, dunque, figlio mio, ascolta la mia voce e levati, fuggi da Labano mio fratello ad Haran. 44  E devi dimorare con lui per alcuni giorni finché il furore di tuo fratello non si calmi, 45  finché l’ira di tuo fratello si allontani da te ed egli dimentichi ciò che gli hai fatto. E certamente manderò a prenderti di là. Perché dovrei anche essere privata di tutt’e due voi in un solo giorno?”46  Dopo ciò Rebecca diceva a Isacco: “Aborro questa mia vita a causa delle figlie di Het. Se Giacobbe prende moglie dalle figlie di Het come queste dalle figlie del paese, a che mi giova la vita?”
 

28 Di conseguenza Isacco chiamò Giacobbe e lo benedisse e gli comandò, dicendogli: “Non devi prendere moglie dalle figlie di Canaan.  Levati, va in Paddan-Aram nella casa di Betuel padre di tua madre, e di là prenditi moglie dalle figlie di Labano fratello di tua madre.  E Dio Onnipotente ti benedirà e ti renderà fecondo e ti moltiplicherà, e certamente diverrai una congregazione di popoli.  E darà a te la benedizione di Abraamo, a te e al tuo seme con te, perché tu prenda possesso del paese delle tue residenze come forestiero, che Dio ha dato ad Abraamo”. Isacco mandò dunque via Giacobbe, ed egli partì per Paddan-Aram, verso Labano figlio di Betuel il siro, fratello di Rebecca, madre di Giacobbe ed Esaù. Quando Esaù vide che Isacco aveva benedetto Giacobbe e lo aveva mandato in Paddan-Aram a prendersi moglie di là, e che quando l’aveva benedetto gli aveva imposto comando, dicendo: “Non prendere moglie dalle figlie di Canaan”;  e che Giacobbe ubbidiva a suo padre e a sua madre e andava in Paddan-Aram; allora Esaù vide che le figlie di Canaan dispiacevano agli occhi di Isacco suo padre.  Perciò Esaù andò da Ismaele e prese in moglie Maalat figlia di Ismaele figlio di Abraamo, sorella di Nebaiot, oltre alle sue altre mogli.
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