- Sidra sidraAdmin
insegnamenti cattolici
Mar Dic 26, 2017 11:39 pm
preso dal commentario cattolico su www.la-parola.net
1 Capitolo 1
Il libro dell'Esodo racconta la fondazione della chiesa e della nazione d'Israele. Abbiamo visto finora la religione vissuta nella vita domestica, ora invece vediamo i suoi effetti sui regni e sulle nazioni. Esodo significa "partenza", infatti l'avvenimento principale di questo libro è la partenza d'Israele dall'Egitto e la liberazione dalla schiavitù egiziana. Esso ci riferisce, inoltre, l'adempimento di numerose promesse e profezie fatte ad Abramo riguardo alla sua discendenza e ci presenta lo stato della chiesa nel deserto di questo mondo fino al suo arrivo alla terra promessa, quale esempio del giorno del nostro riposo eterno.
L'aumento del numero dei figli di Israele in Egitto dalla morte di Giuseppe in poi. (8-14) Pur essendo oppressi essi si moltiplicano grandemente. (1-7) I figli degli israeliti assassinati. (15-22)
Versi 1-7: Per più di 200 anni Abramo, Isacco e Giacobbe vissero liberi e il popolo ebreo aumentò lentamente di numero; solo circa settanta persone scesero in Egitto. Nello stesso numero di anni, sebbene sotto una schiavitù crudele in Egitto, essi diventarono una grande nazione. Questo aumento miracoloso adempì la promessa fatta ai padri. Sebbene gli adempimenti delle promesse di Dio siano talvolta lente, possiamo sempre essere sicuri che si compiranno.
8 Versi 8-14: L'Egitto diventò per Israele una casa di schiavitù. Laddove siamo stati un tempo felici, potremmo trovarvi in seguito la nostra afflizione e la nostra croce più grande può ugualmente trasformarsi in ciò che ci consolerà. Non confidiamo, perciò, nell'uomo e non diciamo di un luogo terreno: "Ecco il mio riposo!". Tutti coloro che conobbero Giuseppe, l'amarono e furono gentili con i suoi fratelli per amor suo, ma nonostante i migliori e benefici che un uomo possa fare ad altri, questi è presto dimenticato dopo la sua morte. La nostra più grande preoccupazione dovrebbe essere quella di servire Dio e soddisfare Colui non è infedele, al contrario degli uomini che velocemente dimenticano le nostre opere e il nostro amore. La colpa d'Israele fu quella di prosperare. Il malvagio odia fortemente che il giusto prosperi. Gli egiziani temevano che i figli d'Israele si unissero ai loro nemici per cacciarli dalla loro terra. La malvagità è sempre codarda e ingiusta: rende l'uomo pauroso dove non c'è da temere e lo rende un fuggiasco sebbene nessuno lo perseguiti. E la saggezza umana è spesso insensatezza e molto peccaminosa. Il popolo di Dio ebbe un giogo su di esso, non solo per pesare su di lui, ma per affliggerlo con questo peso. Gli egiziani non solo utilizzare gli israeliti per i guadagni di Faraone ma fecero sì che le loro vite diventassero amare. Ma gli Israeliti crebbero miracolosamente. Così la Cristianità si è diffusa più di quante sono state le persecuzioni: il sangue dei martiri è il seme della chiesa. Coloro che agiscono contro il Signore e il suo Israele fanno un'opera vana e creano una grande oppressione a se stessi.
15 Versi 15-22: Gli egiziani cercarono di distruggere Israele assassinando i loro bambini. L'inimicizia che è nel seme del serpente verso la discendenza della donna, fa in modo che gli uomini non abbiano nessuna pietà. È chiaro che gli ebrei avevano adesso una benedizione fuori del comune. E vediamo che come si tratta l'Israele di Dio così allo stesso modo si viene spesso ripagati, Faraone diede ordine di affogare tutti i bambini maschi ebrei. Il nemico che, per mezzo di Faraone, tentò di distruggere la chiesa in questo suo stato infantile, si preoccupa oggi di soffocare dall'inizio i seri proponimenti che nascono nel cuore dell'uomo. Che coloro che fuggono da Dio possano temere il peccato e piangere ferventemente davanti al Signore in cerca del suo aiuto!
1 Capitolo 2
Mosè è abbandonato sul fiume. (1-4) Egli è ritrovato dalla figlia di Faraone. (5-10) Mosè ammazza un egiziano e fugge a Madian. (11-15) Mosè sposa la figlia di Ietro (16-22) Dio ascolta gli Israeliti. (23-25)
Versi 1-4: Osservate l'agire della Provvidenza: quando la crudeltà di Faraone arrivò all'eccesso con l'ordine di affogare i bambini ebrei, solo allora nacque il liberatore. Quando gli uomini progettano la rovina della chiesa, Dio prepara la sua salvezza. I genitori di Mosè videro che era un bel bambino. Una fede viva può essere incoraggiata dal minimo accenno della benedizione Divina. È detto in Ebrei 11:23 che i genitori di Mosè lo nascosero per fede: essi misero la loro fede sulla promessa che Israele sarebbe stato preservato. La fede nella promessa di Dio fa utilizzare ogni mezzo lecito per ottenere misericordia. Il dovere è nostro ma gli eventi sono Dio. La fede in Dio ci metterà al di sopra della paura degli uomini. Alla fine dei tre mesi, quando essi non poterono più nascondere il neonato, i genitori lo misero in una cesta di giunchi sul fiume e misero sua sorella di guardia. E se il sentimento di una madre ebbe così tanta cura, che cosa penseremo di Colui, il cui amore e la cui compassione è, come lui, illimitato. Mosè aveva adesso una protezione così grande proprio ora che giaceva solo e indifeso sulle onde, più di quando tutti gli Israeliti erano intorno alla sua tenda nel deserto. Né l'acqua, né gli egiziani possono nuocergli: quando ci sentiamo più trascurati e abbandonati, Dio è molto più vicino a noi.
5 Versi 5-10: Consideriamo la dimora dove quel grand'uomo, Mosè, giaceva, quando era neonato: si trovava in un canestro di giunco sul fiume. Se egli fosse stato lasciato là a lungo, sarebbe morto. Ma la Provvidenza condusse la figlia di Faraone sul luogo dove giaceva abbandonato questo neonato e piegò il suo cuore in modo da avere pietà e fino ad osare quello che altre non fecero mai. La cura di Dio nella nostra infanzia deve essere spesso rammentata nelle nostre lodi. Faraone tentò di distruggere Israele crudelmente ma sua figlia ebbe pietà di un bambino ebreo e non solo, ma, senza saperlo, custodì il liberatore di Israele e diede a Mosè come balia perfino la sua vera madre. Poiché doveva avere una balia ebrea, la sorella di Mosè fece avere alla madre il posto di balia. Mosè venne allevato come figlio della figlia di Faraone. Molti che, alla loro nascita sono sconosciuti e poveri, per mezzo degli interventi miracolosi della Provvidenza, sono innalzati nel mondo per fare in modo che gli uomini sappiano che Dio dirige gli eventi del mondo.
11 Versi 11-15: Mosè fece sua la causa del popolo di Dio coraggiosamente. È chiaro, come si legge in Ebrei 11, che questo è stato fatto in fede, con lo scopo di diffondere l'onore, la ricchezza e la celebrità del suo stato tra gli egiziani. Per grazia di Dio egli fu un discepolo della fede in Cristo, cosa che va ben al di là del mondo. Egli si applicò in modo non solo da rischiare tutto ma anche di soffrire per il suo scopo sapendo che Israele era il popolo di Dio. Per dispensa speciale del Cielo, che non ammette altre eccezioni, Mosè uccise un egiziano e salvò un ebreo oppresso. Inoltre cercò di far cessare una lite tra due ebrei. Il rimprovero di Mosè può ancora oggi essere valido. Possiamo certamente applicarlo a coloro, che, fomentando discussioni feroci, dividono e indeboliscono la chiesa di Cristo? Essi dimenticano di essere fratelli. Colui che fece il male litigò con Mosè. È un segno di colpevolezza arrabbiarsi per essere rimproverati. Gli uomini non sanno cosa fanno, né quali nemici diventano a sé stessi quando rifiutano e resistono ai rimproveri e ammonimenti dei fedeli. Mosè avrebbe potuto pensare che se questo era lo spirito degli ebrei sarebbe stato meglio essere il figlio della figlia di Faraone. Dobbiamo pertanto fare attenzione a comportarci diversamente da coloro che per follia e malvagità osano pure dichiararsi religiosi. Mosè fu costretto a fuggire nella terra di Madian. Dio pianificò tutto questo per i suoi fini saggi e santi.
16 Versi 16-22: Mosè trovò rifugio a Madian. Egli si mise prontamente ad aiutare le figlie di Reuel per abbeverare le loro greggi, sebbene fosse nato ed educato agli usi di corte. A Mosè piaceva fare giustizia e agire in difesa di coloro che erano feriti, cosa che ogni uomo deve fare per quanto sia in suo potere. Gli piaceva fare del bene e dovunque la provvidenza di Dio ci mette dovremmo desiderare e cercare di essere utili e quando non possiamo fare il bene che vogliamo, dobbiamo essere pronti a fare quel bene che possiamo. Mosè si raccomandò al principe di Madian che diede in moglie una delle sue figlie a Mosè, da cui ebbe un figlio, chiamato Ghersom, "straniero in quella terra", affinché si ricordasse della terra in cui egli fu uno straniero.
23 Versi 23-25: La schiavitù degli Israeliti in Egitto continuò anche dopo l'assassinio dei loro neonati. Il Signore permette talvolta a lungo l'onta dei malvagi a danno dei giusti. Gli Israeliti cominciarono finalmente a pensare a Dio in preda alle loro difficoltà. Un segno del Signore che viene a liberarci consiste nel fatto che egli ci piega e ci permette di gridare e piangere verso di Lui per mezzo di problemi. Dio ascoltò il loro lamento e fece loro capire di avere accolto i loro lamenti. Egli si ricordò del suo patto, che non aveva mai tralasciato e lo fece non certo per i loro meriti. Egli considerò i piccoli d'Israele. Mosè prima aveva avuto pietà di loro, ma ora è Dio che decide di intervenire provando loro il suo rispetto. I suoi occhi si fissano adesso su Israele ed ecco le sue benedizioni. Dio è sempre così, un vero aiuto molto nelle difficoltà. Prendete coraggio quindi, voi tutti che, coscienti di essere peccatori e schiavi del peccato, guardate a Lui per essere liberati. Anche Dio per mezzo di Cristo Gesù pensa a voi. La chiamata di amore cammina sempre con la promessa del Redentore. "Venite a me, voi tutti che siete affaticati e appesantiti e io vi darò ristoro", Matteo 11:28.
1 Capitolo 1
Il libro dell'Esodo racconta la fondazione della chiesa e della nazione d'Israele. Abbiamo visto finora la religione vissuta nella vita domestica, ora invece vediamo i suoi effetti sui regni e sulle nazioni. Esodo significa "partenza", infatti l'avvenimento principale di questo libro è la partenza d'Israele dall'Egitto e la liberazione dalla schiavitù egiziana. Esso ci riferisce, inoltre, l'adempimento di numerose promesse e profezie fatte ad Abramo riguardo alla sua discendenza e ci presenta lo stato della chiesa nel deserto di questo mondo fino al suo arrivo alla terra promessa, quale esempio del giorno del nostro riposo eterno.
L'aumento del numero dei figli di Israele in Egitto dalla morte di Giuseppe in poi. (8-14) Pur essendo oppressi essi si moltiplicano grandemente. (1-7) I figli degli israeliti assassinati. (15-22)
Versi 1-7: Per più di 200 anni Abramo, Isacco e Giacobbe vissero liberi e il popolo ebreo aumentò lentamente di numero; solo circa settanta persone scesero in Egitto. Nello stesso numero di anni, sebbene sotto una schiavitù crudele in Egitto, essi diventarono una grande nazione. Questo aumento miracoloso adempì la promessa fatta ai padri. Sebbene gli adempimenti delle promesse di Dio siano talvolta lente, possiamo sempre essere sicuri che si compiranno.
8 Versi 8-14: L'Egitto diventò per Israele una casa di schiavitù. Laddove siamo stati un tempo felici, potremmo trovarvi in seguito la nostra afflizione e la nostra croce più grande può ugualmente trasformarsi in ciò che ci consolerà. Non confidiamo, perciò, nell'uomo e non diciamo di un luogo terreno: "Ecco il mio riposo!". Tutti coloro che conobbero Giuseppe, l'amarono e furono gentili con i suoi fratelli per amor suo, ma nonostante i migliori e benefici che un uomo possa fare ad altri, questi è presto dimenticato dopo la sua morte. La nostra più grande preoccupazione dovrebbe essere quella di servire Dio e soddisfare Colui non è infedele, al contrario degli uomini che velocemente dimenticano le nostre opere e il nostro amore. La colpa d'Israele fu quella di prosperare. Il malvagio odia fortemente che il giusto prosperi. Gli egiziani temevano che i figli d'Israele si unissero ai loro nemici per cacciarli dalla loro terra. La malvagità è sempre codarda e ingiusta: rende l'uomo pauroso dove non c'è da temere e lo rende un fuggiasco sebbene nessuno lo perseguiti. E la saggezza umana è spesso insensatezza e molto peccaminosa. Il popolo di Dio ebbe un giogo su di esso, non solo per pesare su di lui, ma per affliggerlo con questo peso. Gli egiziani non solo utilizzare gli israeliti per i guadagni di Faraone ma fecero sì che le loro vite diventassero amare. Ma gli Israeliti crebbero miracolosamente. Così la Cristianità si è diffusa più di quante sono state le persecuzioni: il sangue dei martiri è il seme della chiesa. Coloro che agiscono contro il Signore e il suo Israele fanno un'opera vana e creano una grande oppressione a se stessi.
15 Versi 15-22: Gli egiziani cercarono di distruggere Israele assassinando i loro bambini. L'inimicizia che è nel seme del serpente verso la discendenza della donna, fa in modo che gli uomini non abbiano nessuna pietà. È chiaro che gli ebrei avevano adesso una benedizione fuori del comune. E vediamo che come si tratta l'Israele di Dio così allo stesso modo si viene spesso ripagati, Faraone diede ordine di affogare tutti i bambini maschi ebrei. Il nemico che, per mezzo di Faraone, tentò di distruggere la chiesa in questo suo stato infantile, si preoccupa oggi di soffocare dall'inizio i seri proponimenti che nascono nel cuore dell'uomo. Che coloro che fuggono da Dio possano temere il peccato e piangere ferventemente davanti al Signore in cerca del suo aiuto!
odo 2
1 Capitolo 2
Mosè è abbandonato sul fiume. (1-4) Egli è ritrovato dalla figlia di Faraone. (5-10) Mosè ammazza un egiziano e fugge a Madian. (11-15) Mosè sposa la figlia di Ietro (16-22) Dio ascolta gli Israeliti. (23-25)
Versi 1-4: Osservate l'agire della Provvidenza: quando la crudeltà di Faraone arrivò all'eccesso con l'ordine di affogare i bambini ebrei, solo allora nacque il liberatore. Quando gli uomini progettano la rovina della chiesa, Dio prepara la sua salvezza. I genitori di Mosè videro che era un bel bambino. Una fede viva può essere incoraggiata dal minimo accenno della benedizione Divina. È detto in Ebrei 11:23 che i genitori di Mosè lo nascosero per fede: essi misero la loro fede sulla promessa che Israele sarebbe stato preservato. La fede nella promessa di Dio fa utilizzare ogni mezzo lecito per ottenere misericordia. Il dovere è nostro ma gli eventi sono Dio. La fede in Dio ci metterà al di sopra della paura degli uomini. Alla fine dei tre mesi, quando essi non poterono più nascondere il neonato, i genitori lo misero in una cesta di giunchi sul fiume e misero sua sorella di guardia. E se il sentimento di una madre ebbe così tanta cura, che cosa penseremo di Colui, il cui amore e la cui compassione è, come lui, illimitato. Mosè aveva adesso una protezione così grande proprio ora che giaceva solo e indifeso sulle onde, più di quando tutti gli Israeliti erano intorno alla sua tenda nel deserto. Né l'acqua, né gli egiziani possono nuocergli: quando ci sentiamo più trascurati e abbandonati, Dio è molto più vicino a noi.
5 Versi 5-10: Consideriamo la dimora dove quel grand'uomo, Mosè, giaceva, quando era neonato: si trovava in un canestro di giunco sul fiume. Se egli fosse stato lasciato là a lungo, sarebbe morto. Ma la Provvidenza condusse la figlia di Faraone sul luogo dove giaceva abbandonato questo neonato e piegò il suo cuore in modo da avere pietà e fino ad osare quello che altre non fecero mai. La cura di Dio nella nostra infanzia deve essere spesso rammentata nelle nostre lodi. Faraone tentò di distruggere Israele crudelmente ma sua figlia ebbe pietà di un bambino ebreo e non solo, ma, senza saperlo, custodì il liberatore di Israele e diede a Mosè come balia perfino la sua vera madre. Poiché doveva avere una balia ebrea, la sorella di Mosè fece avere alla madre il posto di balia. Mosè venne allevato come figlio della figlia di Faraone. Molti che, alla loro nascita sono sconosciuti e poveri, per mezzo degli interventi miracolosi della Provvidenza, sono innalzati nel mondo per fare in modo che gli uomini sappiano che Dio dirige gli eventi del mondo.
11 Versi 11-15: Mosè fece sua la causa del popolo di Dio coraggiosamente. È chiaro, come si legge in Ebrei 11, che questo è stato fatto in fede, con lo scopo di diffondere l'onore, la ricchezza e la celebrità del suo stato tra gli egiziani. Per grazia di Dio egli fu un discepolo della fede in Cristo, cosa che va ben al di là del mondo. Egli si applicò in modo non solo da rischiare tutto ma anche di soffrire per il suo scopo sapendo che Israele era il popolo di Dio. Per dispensa speciale del Cielo, che non ammette altre eccezioni, Mosè uccise un egiziano e salvò un ebreo oppresso. Inoltre cercò di far cessare una lite tra due ebrei. Il rimprovero di Mosè può ancora oggi essere valido. Possiamo certamente applicarlo a coloro, che, fomentando discussioni feroci, dividono e indeboliscono la chiesa di Cristo? Essi dimenticano di essere fratelli. Colui che fece il male litigò con Mosè. È un segno di colpevolezza arrabbiarsi per essere rimproverati. Gli uomini non sanno cosa fanno, né quali nemici diventano a sé stessi quando rifiutano e resistono ai rimproveri e ammonimenti dei fedeli. Mosè avrebbe potuto pensare che se questo era lo spirito degli ebrei sarebbe stato meglio essere il figlio della figlia di Faraone. Dobbiamo pertanto fare attenzione a comportarci diversamente da coloro che per follia e malvagità osano pure dichiararsi religiosi. Mosè fu costretto a fuggire nella terra di Madian. Dio pianificò tutto questo per i suoi fini saggi e santi.
16 Versi 16-22: Mosè trovò rifugio a Madian. Egli si mise prontamente ad aiutare le figlie di Reuel per abbeverare le loro greggi, sebbene fosse nato ed educato agli usi di corte. A Mosè piaceva fare giustizia e agire in difesa di coloro che erano feriti, cosa che ogni uomo deve fare per quanto sia in suo potere. Gli piaceva fare del bene e dovunque la provvidenza di Dio ci mette dovremmo desiderare e cercare di essere utili e quando non possiamo fare il bene che vogliamo, dobbiamo essere pronti a fare quel bene che possiamo. Mosè si raccomandò al principe di Madian che diede in moglie una delle sue figlie a Mosè, da cui ebbe un figlio, chiamato Ghersom, "straniero in quella terra", affinché si ricordasse della terra in cui egli fu uno straniero.
23 Versi 23-25: La schiavitù degli Israeliti in Egitto continuò anche dopo l'assassinio dei loro neonati. Il Signore permette talvolta a lungo l'onta dei malvagi a danno dei giusti. Gli Israeliti cominciarono finalmente a pensare a Dio in preda alle loro difficoltà. Un segno del Signore che viene a liberarci consiste nel fatto che egli ci piega e ci permette di gridare e piangere verso di Lui per mezzo di problemi. Dio ascoltò il loro lamento e fece loro capire di avere accolto i loro lamenti. Egli si ricordò del suo patto, che non aveva mai tralasciato e lo fece non certo per i loro meriti. Egli considerò i piccoli d'Israele. Mosè prima aveva avuto pietà di loro, ma ora è Dio che decide di intervenire provando loro il suo rispetto. I suoi occhi si fissano adesso su Israele ed ecco le sue benedizioni. Dio è sempre così, un vero aiuto molto nelle difficoltà. Prendete coraggio quindi, voi tutti che, coscienti di essere peccatori e schiavi del peccato, guardate a Lui per essere liberati. Anche Dio per mezzo di Cristo Gesù pensa a voi. La chiamata di amore cammina sempre con la promessa del Redentore. "Venite a me, voi tutti che siete affaticati e appesantiti e io vi darò ristoro", Matteo 11:28.
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